Una società controllante sotto attacco del coronavirus: come finira’ (prima parte)

Campagna #noirestiamoattivionline

Una società controllante sotto attacco del coronavirus: come finirà? (prima parte)

In questo periodo di quarantena la realtà esterna, quasi improvvisamente si è imposta e insinuata nelle nostre attività e nelle nostre vite obbligandoci a fermare tutto, a bloccarci lì dove eravamo. La gravità della situazione ci ha soverchiato, generando diverse sensazioni come quelle di impotenza e di perdita del controllo.

Il momento del non controllo genera il rischio di una crisi all’interno dell’assetto psichico individuale e, in questo caso, di massa. Per fronteggiare le crisi e i conflitti interni ed esterni, derivati da situazioni di difficoltà (come quella che stiamo vivendo), l’essere umano è portato a mettere in atto differenti meccanismi di difesa.  

Abbiamo assistito alla ‘fuga’ di circa 40 mila persone che, noncuranti del rischio, sono ‘scappate’ dalle zone rosse del nord Italia per tornare dalle proprie famiglie al sud.

Nella tendenza a sottovalutare il rischio possiamo, dunque, riscontrare uno stato di negazione al fine di allontanare il pensiero da ciò che ci preoccupa, angoscia e genera tensione. La negazione deriva da una modalità precoce in cui il bambino affronta le esperienze spiacevoli attraverso il rifiuto, che, anche nella vita adulta, continua ad operare automaticamente in ognuno di noi come prima reazione a qualunque avvenimento catastrofico (McWilliams, 2012).

L’assunzione di condotte a rischio, che ritroviamo in questi giorni nei comportamenti di chi cerca scappatoie alle ‘rigide’ regole di quarantena, comporta inoltre un aumento del proprio senso di invulnerabilità, che in situazioni di pericolo ed emergenza rischiano di rivelarsi deleterie sia per il singolo che per la comunità. La manifestazione di questi comportamenti che rientrano nel cosiddetto ‘egocentrismo adolescenziale’ sembra palesare un meccanismo di regressione (Elkimd, 1967).

Inoltre, la frustrazione sembrerebbe esasperarsi se congiunta all’ incapacità di tollerare l’ignoto a causa dell’incertezza e smarrimento del vivere, nel collettivo, condizione tanto insidiosa quanto poco conosciuta e caratteristica tipica della società moderna. Una società, idealmente iper-organizzata, di individui con programmi e obiettivi prestabiliti a cui, anche se solo a breve termine, è stato dato uno stop. Occorre adottare un riadattamento dell’individuo con sé stesso e il mondo esterno, e della collettività. La necessità di una ‘ristrutturazione’ che miri a trovare soluzioni alternative e sfrutti le nostre capacità di ‘problem solving’.

Continua …

Bibliografia  

Elkind, D. (1967), Egocentrism and adolescence, in “Child Development”, 38

Fromm, E. (1984), L’amore per la vita, Arnoldo Mondatori Editore, Milano

McWilliams, N., (2012), La diagnosi psicoanalitica, Casa Editrice Astrolabio, Roma.

Nell’ambito del progetto “La violenza di genere che non degenera”, vincitore del bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità (2017), per il finanziamento di progetti volti alla prevenzione e contrasto della violenza verso le donne anche in attuazione della convenzione di Istanbul – Linea C) Programmi di trattamento degli uomini maltrattanti;

Evento a distanza gratuito, posti limitati con prenotazione obbligatoria. Scadenza iscrizioni il 15 aprile 2020.

17 aprile 2020 – Workshop a distanza gratuito “La centralità del trattamento delle persone violente per una efficace prevenzione” – Il protocollo scientifico integrato A.I.P.C. – ®OFFENDER. https://www.offender.eu/news/17-aprile-2020-dalle-ore-10:00-alle-ore-13:00-Workshop-a-distanza:-La-centralit%C3%A0-del-trattamento-delle-persone-violente-per-una-efficace-prevenzione..html

Il profilo di comunità e delle persone violente ai tempi del coronavirus. https://www.offender.eu/articoli/Generale-Il-profilo-di-comunit%C3%A0-e-delle-persone-violente-ai-tempi-del-coronavirus..html

Il senso di appartenenza “draconiano”, ai tempi del coronavirus (prima parte) https://www.offender.eu/articoli/Delitti-Familiari-Il-senso-di-appartenenza-%E2%80%9Cdraconiano%E2%80%9D,-ai-tempi-del-coronavirus-(1).-.html

Il senso di appartenenza “draconiano”, ai tempi del coronavirus (seconda parte) https://www.offender.eu/articoli/Delitti-Familiari-Il-senso-di-appartenenza-%E2%80%9Cdraconiano%E2%80%9D,-ai-tempi-del-coronavirus-(seconda-parte).html

Le relazioni violente, in una società draconiana, ai tempi del coronavirus https://www.offender.eu/articoli/Centro-Presunti-Autori-Le-relazioni-violente,-in-una-societ%C3%A0-draconiana,-ai-tempi-del-coronavirus.html

Informazioni: WhatsApp 3920666515-  info@offender.eu

AIUTACI AD AIUTARTI

Dona il tuo 5 X 1000 all’A.I.P.C. C.F. 97238660589, un’equipe di professionisti volontari cha dal 2001 applicano strumenti scientifici integrati alla prevenzione e contrasto di ogni forma di violenza.  

Riproduzione riservata ©A.I.P.C. Editore 2020

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Questo sito utilizza cookies per offrirti una migliore esperienza. Continuando a navigare nel sito assumeremo che tu abbia accettato la privacy policy.