Progetto la violenza di genere che non degenera
La violenza: dall’eziologia al trattamento. la necessità di un protocollo scientifico. (seconda parte)
Il quadro di riferimento teorico è in particolare quello della teoria motivazionale, ampiamente applicato per indagare le relazioni tra la reattività fisiologica agli stimoli.
Tali modelli teorici ci permettono di spiegare il comportamento “normale” e “disfunzionale” in termini di interazione tra sistemi sottocorticali che generano gli stati affettivi e un sistema corticale che modula il comportamento derivante da tali stati.
Il primo sistema descritto in questo quadro teorico è un sistema sottocorticale che genera stati affettivi quali il volere e il desiderare, i quali a loro volta motivano il comportamento di approccio. Questo sistema è costituito da processi automatici bottom-up e, al suo estremo, si manifesta nel comportamento impulsivo (B. & Z., 2017).
Il secondo sistema descritto nelle teorie motivazionali è anch’esso un sistema sottocorticale, il quale però genera stati affettivi legati alla paura. Questi stati affettivi, a loro volta, motiverebbero il comportamento di evitamento. Anche questo sistema è costituito da processi automatici bottom-up e, al suo estremo, si manifesta nel comportamento ansioso. Il sistema di evitamento si attiva in presenza di stimoli percepiti come minaccianti e inibirebbe il comportamento di approccio e attivando comportamenti di fuga o il freezing (B. & Z., 2017).
Infine, questo quadro teorico presenta un terzo sistema, il quale include alcune aree corticali prefrontali (circuiti cortico-sottocorticali) e funge da sistema di regolazione emotivo comportamentale. Questo sistema regolerebbe le emozioni generate dai due sistemi sottocorticali e permetterebbe di modulare il comportamento (B. & Z., 2017). Questo sistema di regolazione è costituito da processi volontari top-down e la sua attivazione richiederebbe quindi uno sforzo mentale (cognitive control).
Sottolineiamo, infine, che i sistemi sottocorticali di approccio e evitamento possono co-attivarsi alla copresenza di stimoli incentivanti e aversivi, creando una serie di possibili conflitti, come ad esempio voler seguire la persona desiderata e al tempo stesso temere per le conseguenze di essere denunciato (B. & Z., 2017).
Il protocollo applicato è quello scientifico integrato A.I.P.C, centrato sulla persona, standardizzato e validato su un campione di centinaia di persone tra vittime, autori e familiari; il protocollo riesce a contenere circa il 70% delle ideazioni e dei comportamenti violenti e persecutori; riduce la recidiva migliorando la qualità della vita delle vittime e degli autori di violenza. Nello specifico prevede successivamente alla presa in carico una valutazione psicodiagnostica è psicofisiologica.
Il protocollo ha come obiettivo il superamento del comportamento e dell’agito violento da parte degli uomini violenti, della difficoltà nel canalizzare le emozioni e gestire la comunicazione e le relazioni. Gli uomini acquisiranno strumenti di cambiamento per costruire relazioni affettive sane e funzionali non connotate più dalla violenza; riduzione della recidiva del comportamento violento e prevenzione degli agiti violenti.
Si intende applicare il protocollo dedicato agli autori di violenza nelle relazioni affettive essenzialmente per la regione Lazio e Abruzzo e sul territorio nazionale laddove emerga una richiesta specifica da parte dei centri antiviolenza che volessero usufruire di un intervento specialistico in presenza e a distanza sugli uomini autori di violenza. Lo sportello di ascolto ed orientamento psicologico per vittime ed autori di violenza offre dal 2001 un’ampia gamma di servizi e consulenze, con il progetto si conta di poter ampliare ulteriormente i servizi.
Il Centro è aperto a tutte le persone senza distinzione di genere che stanno vivendo una relazione disfunzionale e violenta. I professionisti volontari del Centro sono disponibili ad eventuali collaborazioni con liberi professionisti, enti pubblici e privati.
Per appuntamenti ed informazioni
Numero Nazionale 06442426573 (dal lunedì’ al venerdì’ orario 09:00_19:00)
Numero Nazionale 39 392 440 1930 (festivi e fine settimana orario 12:00_16:00)
Sito: www.offender.eu Mail: info@offender.eu
Questo articolo rientra nelle attività del progetto “La violenza di genere che non degenera”, vincitore del bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità (2017), per il finanziamento di progetti volti alla prevenzione e contrasto della violenza verso le donne anche in attuazione della convenzione di Istanbul – Linea C) Programmi di trattamento degli uomini maltrattanti.
La violenza: dall’eziologia al trattamento. la necessità di un protocollo scientifico. (prima parte) https://www.offender.eu/articoli/Delitti-Familiari-La-violenza:-dall’eziologia-al-trattamento.-La-necessit%C3%A0-di-un-protocollo-scientifico.-(prima-parte).html
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