L’illusione narcisistica di una famiglia perfetta (prima parte)

LA NECESSITÀ DI UN PROTOCOLLO SCIENTIFICO

L’illusione narcisistica di una famiglia perfetta (prima parte)

L’equipe multidisciplinare dell’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia è composta di professionisti volontari che dal 2001 si occupa della prevenzione e del contrasto di ogni forma di violenza senza distinzione di genere e di ruolo.

Le persone che possono essere inserite nell’organizzazione di personalità del narcisista perverso sono i manipolatori affettivi, coloro che sotto le mentite spoglie di ottimi ascoltatori molto disponibili e comprensivi sono in realtà degli sfruttatori che usano le confidenze, le vulnerabilità e le paure. I narcisisti perversi sono dei camaleonti, si adattano ai bisogni, anticipano i desideri, creano realtà illusorie.

Gli strumenti che adottano sono l’inganno, il raggiro, le menzogne, in altri termini la manipolazione. Tessono una ragnatela molto sottile, ogni movimento blocca sempre di più la vittima, indebolendola, rendendola dipendente e isolandola. Quale potrebbe essere la genesi dei narcisisti perversi?

L’esperienza ventennale acquisita sul campo con un numerosissimo campione di presunte vittime e un numeroso campione di presunti autori di violenza, stalking e omicidi ha permesso di identificare una dinamica peculiare.

Sembrerebbe che queste persone, sia nella fase del narcisismo primario (autoerotismo) che in quella del narcisismo secondario (alloerotismo), fasi ben studiate da S. Freud, avrebbero subito dai cargiver una profonda contaminazione dalla “Illusione narcisistica delle perfezione familiare” (T. Calzone, M. Lattanzi, 2007).

L’I.N.P. familiare distrae la centralità dei propri bisogni a favore di quelli della famiglia, che assume il potere, l’onnipotenza assoluta. La gratificazione e la frustrazione ha come unico ed assoluto protagonista la famiglia I.N.P., spesso anticipando di molto i tempi della costruzione della stessa. Nello stesso tempo in nome e per conto della famiglia, che assume il ruolo di persecutore interno, uccidono e si uccidono, oltre che per manifestazione di onnipotenza frustrata, l’omicidio e/o il suicidio vengono percepiti come unica possibilità di liberarsi da una vita non vissuta liberamente e immolata sull’altare della famiglia.

Le persone affette da un disturbo di personalità narcisistica creano una figura del Sé idealizzata, ossia un’immagine di loro stessi e della loro persona perfetta e indistruttibile, in modo tale da assicurarsi che questa non possa essere intaccata, e/o attaccata, dall’esterno. Spesso gli individui con un’illusione narcisistica di una famiglia perfetta si misurano con dei modelli genitoriali confusi, dove da un lato ottengono approvazione e considerazione e dall’altro una carente disponibilità e un quasi inesistente sostegno emotivo.

Risulta infatti come la loro infanzia possa essere contraddistinta da una mancanza di regole e da una sproporzionata accondiscendenza dove i bambini vengono viziati accontentando i loro capricci materiali, ma non vengono sostenuti per quanto riguarda i loro bisogni emotivi. Questo spesso porta alla fabbricazione di figure genitoriali caratterizzate dalle “apparenze” rispetto all’importanza data dalla realizzazione di un rapporto intimo.

Proprio per questo motivo, per riuscire a sentire di essere importanti i bambini cercano di essere sempre il più perfetti possibile per ottenere l’approvazione da parte dei genitori, sentendosi inutili quando invece questo non succede.

È inoltre probabile che determinati schemi di comportamento si possano riproporre nell’età adulta all’interno dei rapporti sentimentali, dove, per riuscire a far fronte alla minaccia che la mancanza di un supporto emotivo procura all’autostima, questi soggetti rifuggono in un immenso senso di superiorità e orgoglio forgiando una corazza che permette loro di credere che la loro famiglia sia, alle apparenze, perfetta.

Nella seconda parte saranno riportati degli stralci di alcune testimonianze raccolte dai professionisti volontari dell’equipe multidisciplinare dell’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia, nella terza parte saranno riportati i risultati di un sondaggio sull’incidenza “dell’illusione narcisistica delle perfezione familiare”.

Chiunque avesse vissuto o stesse vivendo un caso di I.N.P. familiare e volesse interrompere tali dinamiche oppure i rappresentanti dei centri Anti Violenza e i liberi professionisti che si occupano di violenza potrebbe scrivere una mail a esperto@offender.eu

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Questo articolo rientra nelle attività del progetto “La violenza di genere che non degenera”, vincitore del bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità (2017), per il finanziamento di progetti volti alla prevenzione e contrasto della violenza verso le donne anche in attuazione della convenzione di Istanbul – Linea C) Programmi di trattamento degli uomini maltrattanti.

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Bibliografia

AA.VV. (2007), La violenza come riconoscerla, prevenirla e gestirla, A.I.P.C. Editore – Roma. (esaurito);

AA.VV. (2009), Stalking, A.I.P.C. Editore – Roma (esaurito);

AA.VV. (2010), Violenza e Stalking: due facce della stessa medaglia, A.I.P.C. Editore – Roma. (esaurito);

AA.VV. (2011), Rifiuto tossico: stalker e trattamento, prigione o terapia? A.I.P.C. Editore – Roma. (esaurito);

AA.VV. (2012), Rischio morale: Amore un gioco pericoloso, A.I.P.C. Editore – Roma. (esaurito);

AA.VV. (2013), Stalking: Distacco, separazione e abbandono, A.I.P.C. Editore – Roma. (esaurito);

AA.VV. (2015), Il narcisismo perverso dalla famiglia alla coppia, A.I.P.C. Editore – Roma. (rimanenze limitate);

AA.VV. (2017), Verso un’eziologia delle relazioni violente. Uno studio clinico, psicodiagnostico e psicofisiologico.  A.I.P.C. Editore – Roma.

AA.VV. (2018), La violenza di genere che non degenera, A.I.P.C. Editore – Roma. (esaurito);

Riproduzione riservata ©A.I.P.C. Editore 2020

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