I TRAUMI INFANTILI: PARTE SECONDA – TRAUMA DURING CHILDHOOD: SECOND PART

Abstract: childhood trauma, that may include violence of all kinds, neglect by parents, episodes of domestic violence, mourning, separations and natural events, can occur both in a single unpleasant episode and in multiple episodes over time. In this article we’ll analyze the difference between these two types of childhood trauma.

L’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia è un’organizzazione di volontariato (ODV), fondata a Roma nel 2001, che si occupa della prevenzione e del contrasto a ogni forma di violenza e di approfondire le conoscenze attuali sul trauma a livello psicologico, psicofisiologico e psicobiologico. Come abbiamo detto nella prima parte del nostro articolo sui traumi infantili, i bambini possono accusare delle gravi ferite a livello emotivo e affettivo, che possono influenzare negativamente lo sviluppo e aumentare il rischio di sviluppare problematiche socio-relazionali in età adulta. I traumi infantili, infatti, producono un effetto significativo nella costruzione dell’identità, a partire dalle caratteristiche di personalità, per passare all’autostima, al senso di sé e ad altre capacità individuali, come l’empatia, la mentalizzazione e il coping.

Qui è possibile ascoltare i podcast di Formazione Continua Violenza sul canale Spotify dell’A.I.P.C.  https://open.spotify.com/show/3CWpZW8pFqFexLfg1CiOWQ?si=oNN7YmmLQMq0crAEVeYH-w

Per traumi non intendiamo solo casi di violenza fisica o sessuale, i quali spesso vengono riportati dalle testate giornalistiche o sui social media, ma anche episodi di trascuratezza da parte di uno o entrambi i genitori, violenza psicologica, assistere a episodi di violenza domestica, separazioni da figure importanti per il bambino/a, lutti ed eventi naturali catastrofici (es. terremoti, incidenti, maremoti ecc.). Come i traumi che possono avvenire in età adulta, anche i traumi infantili possono derivare da eventi ed episodi esterni circoscritti o da una lunga serie di eventi traumatici ripetuti nel tempo: nel primo caso si parla di traumi circoscritti, nel secondo caso invece si parla di traumi multipli prolungati nel tempo. Vediamo ora quali sono le caratteristiche principali e le differenze tra questi due tipi di traumi infantili.

Il primo colloquio (in presenza o a distanza) individuale, di coppia o di gruppo/familiare è gratuito, eventuali training (in presenza o a distanza) individuali, di coppia o di gruppo/familiare prevedono un contributo spese così come la valutazione dell’indice di disfunzionalità relazionale/valutazione del rischio.

I canali per accedere ai servizi e alla loro prenotazione obbligatoria sono:

Numero fisso 0644246573 attivo dal lunedì al mercoledì dalle ore 09:00 alle ore 19:00;

Numero di cellulare 3924401930 attivo dal lunedì alla domenica dalle ore 12:00 alle ore 16:00;

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Le chat attive sui siti www.traumaeviolenza.it e www.formazionecontinuaviolenza.it dal lunedì alla domenica dalle ore 12:00 alle ore 16:00;

L’indirizzo mail info@traumaeviolenza.it.

Il trauma circoscritto

Questo tipo di trauma infantile è provocato da eventi singoli e inaspettati, che causano nel bambino uno shock significativo che può, in certi casi, condurre a un Disturbo Post-Traumatico da Stress. Le conseguenze, che possono essere molto gravi, includono infatti ricordi intrusivi e dettagliati impressi nella mente del bambino, rivalutazioni cognitive, rielaborazioni retrospettive e dispercezioni.

  • Ricordi: molti bambini che assistono in prima persona a episodi di violenza o a eventi spiacevoli, potenzialmente traumatici, possono in seguito rievocare nel dettaglio il ricordo di queste scene, anche quando non lo desiderano. Questo potrebbe far pensare che questi ricordi siano intrusivi e persistenti, dal momento che vengono rievocati anche se il bambino tenta di sopprimerli.
  • Premonizioni: a seguito di un evento traumatico, i bambini spesso si domandano, o domandano ai propri genitori, i motivi per i quali quel determinato evento è accaduto. Queste premonizioni rappresentano delle modalità con cui i bambini, reduci da aver vissuto un episodio traumatico, cercano di comprendere a fondo, per riacquistare la concezione della natura causale, lo shock a cui hanno assistito.
  • Dispercezioni: lo studioso Terr (1985) ci dice che spesso nei bambini traumatizzati si verificano delle esperienze caratterizzate da allucinazioni visive, errori nel riconoscimento e distorsioni temporali. Si potrebbe pensare che disfunzioni percettive e allucinazioni siano tipiche di disturbi come la schizofrenia, ma in realtà questi fenomeni possono osservarsi nelle fasi successive a un trauma, soprattutto se quest’ultimo è avvenuto in modo inaspettato.

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Il trauma prolungato nel tempo

Eventi traumatici ripetuti possono provocare nel bambino conseguenze molto dannose. In primis perché il susseguirsi di questi episodi spiacevoli crea un senso di anticipazione che causa uno stress elevato e mette a rischio le strategie di coping ancora in fase di sviluppo. Per questo, il bambino cerca di difendersi utilizzando meccanismi difensivi quali il diniego, la rimozione, la dissociazione, la regressione ecc. Le principali conseguenze che si generano sono tipicamente:

  • Dissociazione: la dissociazione e la depersonalizzazione a seguito di eventi critici prolungati nel tempo permettono al bambino di fuggire dalle situazioni presenti nell’ambiente che gli provocano stress e angoscia. Tuttavia, questi meccanismi, messi in atto ripetutamente possono diventare disadattivi e creare diverse problematiche, soprattutto in età adulta (es. disturbi di personalità).
  • Irritabilità: la rabbia, sia diretta verso l’esterno che verso se stessi, è una conseguenza molto grave di un’esposizione prolungata a ripetuti episodi traumatici. Ad oggi sono molte le evidenze scientifiche che ci dicono che bambini soggetti ad abuso e violenze in età precoce finiscono per sviluppare sintomi antisociali o diventano dei giovani delinquenti.

Bibliografia:

Terr, L. C. (1985). Remembered images in psychic trauma. In Psychoanalytic Study of the Child, 40, 493-533

Williams, R. (2009). Trauma e Relazioni: le prospettive scientifiche e cliniche contemporanee. Raffaello Cortina Editore, Milano.

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