Nell’ambito della Campagna di prevenzione sulla violenza è stato organizzato e tenuto il primo webinar, con i ragazzi dell’Istituto Superiore Braschi-Quarenghi, giovedì 9 dicembre 2021 dalle ore 16:00 alle ore 17.30.
I Delitti familiari. Una delle sfide più importanti per la ricerca scientifica è l’applicazione della stessa al contrasto di ogni forma di VIOLENZA. Il mese di novembre 2021, l’Associazione A.I.P.C. ha avviato la Campagna di prevenzione sulla violenza, denominata: “La CONOSCIENZA come prevenzione della VIOLENZA”.
FCV LIVE WEEKLY. L’approfondimento settimanale dedicato ai delitti familiari ogni martedì alle ore 18:00 si potrà seguire sulla pagina Facebook dell’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia, sul profilo Facebook di Massimo Lattanzi e sul canale YouTube dell’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia – Osservatorio Nazionale Stalking.
L’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia presenta il nuovo format “DELITTI FAMILIARI”, il sabato alle 19:30 su RETE ORO – canale 18 del digitale terrestre e in streaming. Ricerche, studi, analisi di casi, testimonianze, sondaggi e molto altro. Da sabato 18 DICEMBRE 2021
Biografia dell’A.I.P.C. e del protocollo scientifico integrato ASVS.
L’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (A.I.P.C.) – APS, una no-profit fondata nel 2001, è formata da un’equipe multidisciplinare di professionisti volontari che si occupa della violenza in genere, in modo circolare e che si avvale di collaborazioni istituzionali. Nel 2011, con la collaborazione particolare della dott.ssa Tiziana Calzone, della dott.ssa Carmen Pellino e del dott. Massimo Lattanzi, è stato strutturato il protocollo scientifico integrato A.I.P.C. Scientific Violence Screening che prevede un assessment specifico della valutazione del rischio. Il protocollo A. S. V. S. forse unico sul panorama internazionale è applicato alla popolazione di persone che hanno vissuto (subito, agito e assistito) condotte violente, una rivoluzione “culturale” in termini di prevenzione e contrasto alla violenza, un nuovo punto di partenza. Il protocollo prevede colloqui clinici, una valutazione psicofisiologica, una psicodiagnostica specifica e un percorso integrante psicotraumatologia, mindfulness e terapia sensomotoria. I “delitti familiari”, subiti, agiti o assistiti, generano peculiari A.C.E. (Esperienze avverse nell’infanzia) e i cambiamenti neuro-bio-psico-relazionali attivatori di un’incontrollabile disregolazione emotiva e dei conseguenti acting in e acting out. Il protocollo permette di valutare e controllare la disregolazione emotiva e i conseguenti agiti.
Qui è possibile ascoltare i podcast di Formazione Continua Violenza sul canale Spotify dell’A.I.P.C.
https://open.spotify.com/show/3CWpZW8pFqFexLfg1CiOWQ?si=oNN7YmmLQMq0crAEVeYH-
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Il Dott. Massimo Lattanzi psicologo, psicoterapeuta e Phd, dopo una breve presentazione dei partecipanti, ha introdotto il tema del webinar: “i delitti familiari”.
Sin da subito si è cercato il dialogo con i ragazzi chiedendo, secondo loro, cosa fossero i delitti familiari e le possibili sovrapposizioni con omicidi, violenza in generale e quali potessero essere in caso delle differenze.
I ragazzi sono stati portati a interrogarsi sulla natura dei delitti familiari e dopo alcune osservazioni, si è continuato il dialogo indagando e spiegando più nello specifico le varie dinamiche proposte. La partecipazione attiva degli studenti ha permesso di esplorare vari scenari e ipotesi. Per lo più quasi tutte le osservazioni proposte per i delitti familiari includevano violenza da parte di genitori e partner o comunque solo all’interno del nucleo familiare.
Se si tiene in considerazione la definizione del 2013, intendiamo per familiari proprio la familiarità, ovvero dove esista almeno un rapporto di conoscenza. Quindi, qualsiasi rapporto interpersonale che si possa istaurare con un conoscente. Ad esempio, un vicino, familiari con gradi di parentela oppure persone con cui si ha un legame passato come un ex partner.
Quando parliamo di delitti spesso si collegano direttamente all’omicidio, ma come mostra anche il nostro Codice penale, si ha un’accezione più ampia. Prima del 1996 la violenza era annoverata come un delitto contro il patrimonio non contro la persona. Solo dopo quell’anno è nato il delitto di violenza contro la persona.
Successivamente si è indirizzato il dialogo, nello specifico, sul mese di novembre. Si sono esposti i dati riguardanti le vittime dei delitti familiari del mese appena trascorso. La tabella e il grafico proposti, creati grazie a dati raccolti dalle testate giornalistiche, hanno permesso di dare una visione su questo fenomeno. I dati mostrati sono stati suddivisi per tipologia (omicidi, tentati omicidi, suicidi, tentati suicidi), sesso delle vittime e il dato numerico. Si è mostrato come su tredici omicidi compiuti circa il 65% siano a danno di donne e il 35% di uomini.
Dopo questo breve excursus i ragazzi hanno potuto dare un loro riscontro su quanto appena riportato. L’opinione non è omogenea ma si scinde tra chi non si aspettava tali percentuali con quantitativi così elevati e tra chi si aspettava maggiori vittime sia femminili che maschili.
La percezione del quantitativo di vittime spesso può essere influenzata anche dalla risonanza mediatica che ne deriva. Spesso si sente parlare di donne vittime di violenza ma la stessa cosa non si può dire per gli uomini.
Il dibattito ha portato a vari interrogativi importanti e di grande impatto che sono stati posti ai ragazzi. Ad esempio, ci si è chiesto perché ci fosse una maggiore risonanza intorno alla violenza sulle donne e ancora, il senso di onnipotenza, chi ha il potere di poter togliere la vita? Quali sono i possibili moventi?
Tutti gli studenti hanno risposto e dato il loro contributo esponendo le proprie idee a riguardo. Tramite i vari moventi proposti si è potuto giungere ad una spiegazione riguardante la componente fisiologica delle persone. Come un individuo in un dato frangente possa agire qualsiasi comportamento attraverso l’impulsività. In questo momento avviene una fase di iper arousal e di disregolazione affettiva. Può accadere che non dialogando con l’altro e tenendo tutto dentro di sé si possa giungere ad una fase di iperattivazione. Tutti i ragazzi hanno riflettuto su questo tema dando contributi tramite le loro storie.
In conclusione, si è chiesto ai ragazzi se volessero dare un ultimo feedback con loro pensieri, opinioni e storie.
Ascolto e trattamento “Relazioni disfunzionali e violente”
Il primo colloquio (in presenza o a distanza) individuale, di coppia o di gruppo/familiare è gratuito, eventuali training (in presenza o a distanza) individuali, di coppia o di gruppo/familiari prevedono un contributo spese così come l’applicazione del protocollo scientifico integrato A.S.V.S.
I canali per accedere ai servizi e alla loro prenotazione obbligatoria sono:
Numero di cellulare 3924401930 attivo dal lunedì alla domenica dalle ore 12:00 alle ore 16:00;
Messaggi WhatsApp 3920666515 attivo dal lunedì alla domenica dalle ore 12:00 alle ore 16:00;
L’indirizzo mail info@traumaeviolenza.it
É possibile contribuire donando il 5×1000 C.F. 97238660589, fare delle donazioni liberali sia come singolo che, come azienda, le donazioni sono detraibili dalle tasse.
Le vostre donazioni contribuiranno ad ampliare la profilassi, la valutazione del rischio, la riduzione della recidiva, l’interruzione della trasmissione intergenerazionale, infine, a prevenire in modo integrato e circolare la violenza!
Ai donatori saranno riservati dei servizi unici: molti dei quali gratuiti e altri con scontistiche dedicate.
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