L’Io e il corpo

Progetto La violenza di genere che non degenera

L’ IO E IL CORPO

La nostra realtà di base è il nostro corpo. Il nostro sé non è un’immagine prodotta dal nostro cervello, ma un organismo reale, vivo e pulsante. Per conoscere noi stessi dobbiamo sentire il nostro corpo. La perdita della sensibilità di una parte del corpo è la perdita di una parte del sé…(A. Lowen)                                                                                 

Il corpo è l’elemento nucleare costitutivo dell’Io, non si può pensare ad un Io corporeo separabile da un Io psicologico poiché entrambi fanno parte ed interagiscono costantemente nell’individuo.

Il corpo è infatti costituito da un flusso continuo di informazioni che generano l’immagine corporea, la quale diviene struttura dell’Io che, a sua volta, sulla base di tali informazioni, organizza l’insieme delle risposte che definiscono le caratteristiche peculiari dell’individuo.

L’ Io non può quindi esistere senza le informazioni sensoriali che provengono dal corpo, in quanto senza di esse e della loro conseguente elaborazione, mancherebbe l’insostituibile sensazione di essere al mondo, di essere presenti; il corpo è lo strumento espressivo dell’Io, attraverso il quale l’Io realizza se stesso.

Ogni parte del corpo contribuisce al proprio senso del sé, infatti quando le sue varie parti sono cariche e vibranti, si riflette sulla personalità dell’individuo, ci si sente particolarmente felici e vivi; quando invece vi è una dissociazione dal corpo, vi è sempre un disturbo emotivo più o meno grave sottostante. Esprimere le emozioni, allenta la tensione prodotta nel corpo, permettendo a quest’ultimo di recuperare la sua motilità aumentando l’energia e il benessere psicofisico della persona.

Molte volte si può arrivare a non percepire affatto alcune emozioni poiché ne viene impedita la loro espressione anche attraverso un gesto, uno sguardo o proprio attraverso il movimento corporeo; l’Io quindi che è “organo di percezione” non è connesso all’azione e quindi l’azione non viene percepita come emozione. Questo è il caso di alcune persone che vanno in collera negando di essere arrabbiate o quando ad esempio a livello corporeo mostrano evidenti segni di paura, quali pupille dilatate, respiro corto, spalle incurvate, negando di provarla.

La percezione di quello che siamo, il nostro benessere/malessere psicofisico, deriva da un costante scambio di informazioni tra la mente ed il corpo in quanto l’uno è conseguenza dell’altro e si influenzano a vicenda.

Saper ascoltare non solo i nostri pensieri ma anche le sensazioni corporee, le tensioni prodotte o accumulate nel corpo, può contribuire di molto alla comprensione di quello che siamo e che vogliamo…

Dott.ssa  Pamela Cirilli psicologa, psicoterapeuta, collabora con l’ A.I.P.C.

Riproduzione riservata AIPC Editore 2019

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Nel mese di novembre l’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia offre gratuitamente consulenze, incontri di gruppo e seminari, in presenza e a distanza. Contatta l’A.I.P.C. al numero 0644246573 (lunedì/venerdì – 09:00/19:00), oppure invia una mail a info@offender.eu. Portale www.offender.eu. Scarica gratuitamente la APP Offender. Nei prossimi giorni sarà pubblicato il nutrito programma delle attività.

Al momento è in atto il progetto “La violenza di genere che non degenera” vincitore del bando finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le pari Opportunità. I finanziamenti permettono di offrire il protocollo A.I.P.C.© a tutte le persone colpite dalla violenza, in particolare i presunti autori di violenza e stalking. 

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