Le neuroscienze applicate al contrasto della violenza
Questo articolo fa riferimento evidentemente alle numerose manifestazioni violente agite e subite compreso l’omicidio, il suicidio e l’omicidio-suicidio.
Da quasi un secolo sono messe in campo a livello nazionale considerevoli risorse umane ed economiche da Istituzioni pubbliche e private, dal Terzo Settore e da numerose categorie professionali nel tentativo di prevenire e contrastare le numerose manifestazioni violente, ecco un elenco delle risorse umane e l’indotto spesso profit:
- Istituzioni pubbliche: Il Parlamento, il Ministero dell’Interno, della Difesa, della Giustizia, della Salute, dell’Istruzione, del Lavoro e delle Politiche sociali e il Dipartimento per le Pari Opportunità;
- Categorie professionali: avvocati, psicologi e psicoterapeuti, medici e psichiatri e assistenti sociali;
- Istituzioni private: i numerosi centri antiviolenza che accolgono le donne vittime, i rari centri che accolgono persone vittime senza distinzione di genere, i più rari centri che accolgono gli uomini che agiscono violenza infine i più unici che rari centri che accolgono tutte le persone vittime o autori di violenza senza distinzione di genere.
Le differenze presenti nelle tre macro categorie spesso producono mancanza di comunicazione sia all’interno della stessa macro categoria che tra le macro categorie.
A volte anche nella stessa macro categoria si creano divisioni e chiusure piuttosto che integrazioni e condivisioni.
L’applicazione metodica della scienza alla violenza con protocolli neuroscientifici permetterebbe di produrre una profilassi efficace e risultati oggi carenti per assenza di metodiche standardizzate e condivise.
In Italia sono presenti molteplici eccellenze nelle neuroscienze applicate alla salute, il compito delle istituzioni pubbliche potrebbe essere quello di strutturare una cabina di regia nazionale interministeriale composta da tali eccellenze e profili professionali provenienti dal Terzo settore con comprovata esperienza sul campo che possano strutturare un protocollo scientifico certificato che sarà applicato da tutti gli enti pubblici e privati che si occupano a vari livelli di violenza.
Un’altra direttiva interministeriale potrebbe definire che l’ascolto telefonico potrà essere offerto solo da operatori laureati in psicologia e il primo colloquio possa essere condotto da psicologi mentre il trattamento delle persone interessate dalla violenza possa essere condotto da psicoterapeuti.
Gli operatori che si occuperanno a vari livelli di violenza seguiranno un percorso di formazione specifico e un aggiornamento continuo.
Psicologi e psicoterapeuti possono scrivere a aipcroma@gmail.com
Centro profilassi relazioni disfunzionali e violente https://www.offender.eu/articoli/Delitti-Familiari-Centro-profilassi-relazioni-disfunzionali-e-violente.html
Al momento è in atto il progetto “La violenza di genere che non degenera” vincitore del bando finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le pari Opportunità. I finanziamenti permettono di offrire il protocollo A.I.P.C.© a tutte le persone colpite dalla violenza, in particolare i presunti autori di violenza e stalking.
Per appuntamenti ed informazioni
Numero Nazionale 06442426573 (dal lunedì’ al venerdì’ orario 09:00_19:00). Numero Nazionale 39 392 440 1930 (festivi e fine settimana orario 12:00_16:00)
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