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Psicologia e Cinema: Un giorno di ordinaria follia (prima parte)
Un Giorno di Ordinaria Follia (1993), originariamente intitolato “Falling Down”, diretto da Joel Schumacher , con Michael Douglas, Robert Duvall e Barbara Hershey è un film che mette in scena la discesa personale verso la completa perdita della ragione di un uomo apparentemente tranquillo e rispettabile, portato oltre il limite della propria sopportazione dai suoi fallimenti, dalla sfortuna e da una società sempre più egoista e alienante, che lo condurrà in un vortice di follia e violenza.
William “Bill” Foster è un uomo a un passo dal crollo emotivo, quello che egli stesso definisce “ un punto di non ritorno”. L’ex moglie Elisabeth l’ha lasciato perché riteneva che sarebbe diventato violento con lei e la loro figlia Adele, ha perso il suo impiego in un’importante azienda che costruisce missili per il ministero della difesa perché considerato “obsoleto”, “sottoqualificato”, “sotto-acculturato” per le mansioni che era chiamato a svolgere. Il disagio di Bill è amplificato da un’ordinanza restrittiva che gli impedisce di avvicinarsi alla figlia, e che lo costringe a vivere con l’anziana madre, ignara del suo licenziamento.
La scena iniziale di “Un giorno di ordinaria follia” ritrae un uomo che, una mattina, a bordo della sua auto (targata D-Fens, “Difesa”), bloccato nel caos delle strade di Los Angeles e attanagliato dal caldo torrido, decide ad un tratto di evadere da tutto ciò che lo opprime e che gli arreca stress. Bill abbandona la sua auto nel bel mezzo dell’ingorgo, prende la valigetta e si incammina in direzione opposta incurante della furia degli automobilisti, tra cui il Sergente della LAPD Martin Prendergast, al suo ultimo giorno di lavoro prima della pensione, questo sarà l’inizio di quella che egli stesso definirà “una pessima giornata”.
Bill ha un’unica missione, tornare a casa da sua figlia per festeggiare con lei il suo compleanno, pertanto “se nessuno si metterà sulla sua strada, nessuno si farà del male!”. Tuttavia egli incontrerà una serie di personaggi e situazioni che gli faranno definitivamente perdere il controllo e lo libereranno da tutta la rabbia repressa. Il prosieguo degli eventi porterà Bill a scontrarsi contro “l’indifferenza” del commesso che si rifiuta di cambiargli una banconota in spiccioli obbligandolo a comprare qualcosa, il “razzismo” delle gang locali che lo minacciano con un coltello, “l’egoismo” degli altri e di chi rifiuta di fargli la colazione al fast-food vista l’ora tarda, “l’egemonia” della classe più ricca sulla delinquenza dilagante fino ad arrivare alla “disuguaglianza sociale” di un uomo che ha commesso errori per tutta la vita e che arriverà a compiere il più estremo dei gesti per rimediare a tutto ciò.
E’ un uomo già condannato, ma non si abbatte facilmente, non si lascia mettere i piedi in testa, reagisce al crescente conflitto che si innalza di fronte ai suoi occhi . Il suo destino si incrocia con quello del Sergente Martin Prendergast, al suo ultimo giorno di lavoro prima del pensionamento e dopo una carriera che lo ha visto lasciare progressivamente il servizio sulla strada per un incarico d’ufficio e che gli permette di salvaguardare maggiormente la sua incolumità e di non fare stare troppo in pensiero la moglie.
L’Associazione Italiana di Psicologia e Ciminologia ti invita a parteciapre ad uno studio on – line – Esperti in violenza: competenze o genere? Lo studio è rivolto all’intera popolazione adulta. Quindi se fosse possibile ti chiediamo di aiutarci a diffondere il questionario tra amici, familiari e conoscenti. Puoi compilare il questionario cliccando sul link https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSdJBXkC4_hQPLNP1rGjf9xcPElEKOt0tu2QjNsC6AxYXAHxfA/viewform?usp=sf_link
Questo articolo rientra nelle attività del progetto “La violenza di genere che non degenera”, vincitore del bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità (2017), per il finanziamento di progetti volti alla prevenzione e contrasto della violenza verso le donne anche in attuazione della convenzione di Istanbul – Linea C) Programmi di trattamento degli uomini maltrattanti.
Coronavirus, l’associazione che cura gli uomini violenti: «Rischiamo di non riaprire» https://www.corriere.it/cronache/20_aprile_29/coronavirus-l-associazione-che-cura-uomini-violenti-rischiamo-non-riaprire-41b4bd90-8928-11ea-8073-abbb9eae2ee6.shtml?&appunica=true&fbclid=IwAR0xRfQ8wVh4GAKuBMUSYJ8ayVF6fE8gDCM69XcoGhfTEN10rooeLzAXkNQ
Centro Italiano trattamento delle relazioni violente https://www.offender.eu/news/Centro-Presunti-Autori-Centro-Italiano-trattamento-delle-relazioni-violente-.html
Centro Presunti autori di violenza e stalking https://www.offender.eu/news/Centro-Presunti-Autori-Offender:-Centro-Presunti-autori-di-violenza-e-stalking.html
Il talento di Mr. Ripley: la disintegrazione del falso sé (prima parte) https://www.offender.eu/articoli/Delitti-Familiari-Psicologia-e-cinema:-Il-talento-di-Mr.-Ripley:-la-disintegrazione-del-falso-s%C3%A9-(prima-parte).html
Psicologia a Cinema: Il lato positivo (prima parte) https://www.offender.eu/articoli/Delitti-Familiari-Psicologia-e-cinema:-Il-lato-positivo-(prima-parte).html
Una mentalità abusante: La lettura Bancfroftiana (prima parte) https://www.offender.eu/news/campagna-noirestiamoattivionline-Una-mentalit%C3%A0-abusante:-La-lettura-Bancfroftiana-(prima-parte)..html
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Le relazioni violente, in una società draconiana, ai tempi del coronavirus https://www.offender.eu/articoli/Centro-Presunti-Autori-Le-relazioni-violente,-in-una-societ%C3%A0-draconiana,-ai-tempi-del-coronavirus.html
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