Progetto La violenza di genere che non degenera
Convegno “Come fermare la violenza: autori e vittime, il Protocollo Scientifico Integrato A.I.P.C.”
In data 20 giugno 2019 dalle ore 15:00 alle ore 18:00 presso la sala conferenze della Casa Circondariale – Nuovo Complesso maschile di Velletri si è svolto il convegno: “Come fermare la violenza: autori e vittime, il Protocollo Scientifico Integrato A.I.P.C.” evento organizzato dall’equipe multidisciplinare di professionisti volontari A.I.P.C. in collaborazione con la Casa Circondariale di Velletri – Nuovo Complesso Maschile al quale ha aderito un vasto numero di persone, addetti ai lavori e non. Numerosi sono stati gli interventi dei relatori che si sono susseguiti oltreché le testimonianze di alcuni ristretti che hanno contribuito ad arricchire il dibattito circa l’importanza e la necessità di un sistema carcerario che non sia soltanto di tipo punitivo (espiazione della pena) ma anche riabilitativo e che consenta una volta scontata la condanna, la riabilitazione e risocializzazione del reo.
Il convegno inizia con l’intervento del Dott. Massimo Lattanzi, psicologo, psicoterapeuta, presidente dell’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia fondata a Roma nel 2001 che introduce i lavori. Spiega che l’evento rientra nel progetto “La violenza di genere che non degenera” vincitore del Bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità, bandito nel 2017 per il finanziamento di progetti volti alla prevenzione e contrasto alla violenza alle donne anche in attuazione della convenzione di Istanbul – Linea C) Programmi di trattamento degli uomini maltrattanti.
Dal 2012, infatti, anche grazie al progetto il progetto “Famiglie senza Gabbie” vincitore dell’Avviso Pubblico rivolto a soggetti del Terzo Settore “Famiglie fragili 2015”, Ente finanziatore Regione Lazio è stato strutturato il protocollo scientifico integrato A.I.P.C., quindi, è una metodologia che ha permesso ai destinatari di ridurre il rischio di recidiva per le relazioni disfunzionali e violente, contribuendo al contrasto della trasmissione generazionale della violenza. Le esperienze, infatti, influenzano gli stati mentali e la struttura del nostro cervello (processo neuro plastico) e questa modifica l’espressione genetica delle nostre cellule (il processo epigenetico).
Una percentuale estremamente significativa dei dati elaborati a seguito dell’applicazione del protocollo scientifico A.I.P.C. indica una trasmissione generazionale delle ferite dolorose non elaborate e una correlazione quasi lineare nella scelta del partner intimo portatore a sua volta di almeno una ferita dolorosa non elaborata che spesso può portare a strutturare relazioni disfunzionali e violente.
Non vi lasciamo soli con la violenza neanche in estate
Come ogni estate anche quest’anno non vi lasciamo soli con la violenza anche in estate. Nell’augurarvi una felice estate vi ricordiamo che dal 1° agosto fino al 1° settembre 2019 potete contattare il centro di ascolto e orientamento psicologico e legale per le vittime o autori di violenza e stalking via mail all’indirizzo info@offender.eu, al numero 392 440 1930 dalle 12:00 alle 16:00 nello stesso orario sarà attivo anche il servizio di ascolto e consulenza tramite la APP OFFENDER scaricabile gratuitamente nella versione Android da Google Play e nella versione IOS da APP Store.
Al momento è in atto il progetto “La violenza di genere che non degenera” vincitore del bando finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le pari Opportunità. I finanziamenti permettono di offrire il protocollo A.I.P.C.© a tutte le persone colpite dalla violenza, in particolare i presunti autori di violenza e stalking.