Progetto La violenza di genere che non degenera
I professionisti volontari dell’equipe multidisciplinare dell’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia applicano il proprio protocollo integrato scientifico alle persone che direttamente o indirettamente vengono a contatto con le condotte violente e persecutorie.
Il Protocollo scientifico integrato A.I.P.C. ha come obiettivo principale il contenimento dell’agito violento nelle persone con una disregolazione emotiva elevata nelle relazioni interpersonali. Si basa su strumenti scientifici di assessment e valutazione psicodiagnostica e psicofisiologica che stanno accertando l’eziologia delle condotte violente rendendo il protocollo particolarmente efficace.
Le tecniche psicocorporee rientrano nel protocollo A.I.P.C. andando ad integrare l’approccio “classico” che basa la terapia essenzialmente sulla parola, con tecniche focalizzate sul corpo al fine di rendere più efficace il trattamento per contenere e modificare livelli di attivazione di iper o ipo arousal che possono generare agiti violenti.
A partire dal mese di Ottobre riprenderanno le attività di sensibilizzazione, prevenzione e contrasto alla violenza piuttosto che di informazione, formazione, aggiornamento professionale e supervisione essenzialmente per operatori del settore con l’organizzazione di eventi anche in sedi istituzionali e con il completamento dei servizi che permetteranno di fruire della partecipazione anche a distanza.
Non vi lasciamo soli con la violenza neanche in estate
Come ogni estate anche quest’anno non vi lasciamo soli con la violenza anche in estate. Nell’augurarvi una felice estate vi ricordiamo che dal 1° agosto fino al 1° settembre 2019 potete contattare il centro di ascolto e orientamento psicologico e legale per le vittime o autori di violenza e stalking via mail all’indirizzo info@offender.eu, al numero 392 440 1930 dalle 12:00 alle 16:00 nello stesso orario sarà attivo anche il servizio di ascolto e consulenza tramite la APP OFFENDER scaricabile gratuitamente nella versione Android da Google Play e nella versione IOS da APP Store.
DARE VOCE AL CORPO: il benessere psicofisico nell’integrazione mente-corpo
“Il corpo tiene il punteggio degli incontri vinti e persi”(Van Der Kolk, 1994)
L’individuo è costituito dal funzionamento integrato della mente e del corpo, ciò significa che dare rilevanza esclusivamente ad un aspetto o identificare solo una parte ( la mente o il corpo) come causa di una problematica, significa frammentare ciò che funziona come una unità.
Esiste una realtà oggettiva che caratterizza la vita di ogni essere umano: l’esistenza fisica, il corpo.
L’essere della persona, le caratteristiche di personalità, la sua individualità e l’esistenza stessa sono determinate dal corpo; quando il corpo muore termina l’essere al mondo della persona, per cui nessuno esiste indipendentemente dall’esistenza fisica (Lowen, 1980).
Il corpo è l’elemento nucleare costitutivo dell’Io, non si può pensare ad un Io corporeo separabile da un Io psicologico poiché entrambi fanno parte dell’individuo ed interagiscono costantemente.
Il corpo è infatti costituito da un flusso continuo di informazioni che generano l’immagine corporea, la quale diviene struttura dell’Io: quest’ultimo sulla base di tali informazioni, organizza l’insieme delle risposte che definiscono le caratteristiche peculiari dell’individuo.
L’Io non può quindi esistere senza le informazioni sensoriali che provengono dal corpo, in quanto senza di esse e loro conseguente elaborazione, mancherebbe l’insostituibile sensazione di essere al mondo, di essere presenti; il corpo è lo strumento espressivo attraverso il quale l’Io realizza se stesso. Ogni parte del corpo contribuisce al proprio senso del sé; quando le parti più cariche e vibranti si riflettono sulla personalità dell’individuo, si può percepire uno stato di benessere generale in cui si sperimentano stati di particolare energia e vitalità; quando invece vi è una dissociazione dal corpo, è generalmente presente una problematica emotiva che può essere più o meno grave ( Lowen, 1994). A volte si può arrivare a non percepire affatto alcune emozioni poiché ne viene impedita la loro espressione causando una disconnessione tra la percezione dell’Io e l’azione: alcune persone ad esempio vanno in collera negando di essere arrabbiate; altre invece negano di provare paura sebbene mostrino evidenti segnali di questa emozione quali pupille dilatate, respiro corto, spalle incurvate. L’emozione repressa genera in ogni caso una forte attivazione a livello corporeo e non trovando un canale di espressione si retroflette, portando l’individuo a sperimentare stati di malessere talvolta molto intensi ai quali non sa collegare una causa razionale. Esprimere ed essere in contatto pieno con le proprie emozioni, genera benessere psicofisico, allenta la tensione prodotta nel corpo permettendo a quest’ultimo di recuperare un ottimale stato di equilibrio ed energia.
Dott.ssa Pamela Cirilli, psicologa esperta in tecniche psicocorporee, danza-movimento-terapeuta. cirillipamela@gmail.com
Dal mese di Ottobre riprenderanno i gruppi di danza-movimento-terapia, per info e prenotazioni cirillipamela@gmail.com
Riproduzione riservata AIPC Editore 2019.
Al momento è in atto il progetto “La violenza di genere che non degenera” vincitore del bando finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le pari Opportunità. I finanziamenti permettono di offrire il protocollo A.I.P.C.© a tutte le persone colpite dalla violenza, in particolare i presunti autori di violenza e stalking.