La Danza Movimento Terapia

Progetto La violenza di genere che non degenera

La Danza Movimento Terapia

L’utilizzazione a fini terapeutici della danza è radicata nella storia dell’umanità: essa è stata presso tutti i popoli e in varie epoche l’espressione, mediante il movimento danzato, di sequenze significanti, di contenuti che trascendono il significato delle parole. La danza ha costituito e costituisce un modo di conoscenza e di comprensione sintetica ed immediata del mondo. Gli studi antropologico- culturali delle società tradizionali e di alcune tribù indigene ( De Martino E.,2002) mostrano come in tali  popolazioni l’attività di cura non fosse disgiunta dalle pratiche magico-religiose caratterizzate dall’esecuzione di rituali in cui il movimento e la danza avevano un ruolo predominante. La danza viene quindi ad assumere un significato sacrale, religioso e sociale in cui il movimento del corpo viene a far parte di un movimento più ampio che interessa la collettività, la natura, e le diverse forme di sacralità ( Frigoli 1980). Nel contesto rituale e di gruppo, il singolo realizza la propria individualità e slegato da esso non potrebbe aver accesso al sacro.

La Danzaterapia oggi trova il suo posto al tempo stesso tra le Arti-terapie e gli approcci corporei e psicomotori; è una metodologia che si sviluppa su basi teoriche comuni a più discipline e si propone di contribuire all’armonico sviluppo dell’individuo attraverso l’uso del movimento creativo inteso come mezzo per la scoperta di sé, del proprio corpo e delle sue capacità espressive e creative. Il movimento non è quindi inteso in questo ambito come apprendimento motorio meccanico e tecnico ma si propone di stimolare in ogni singola persona la sua unicità espressiva.

L’ American Dance Therapy Association definisce la Danzaterapia come “l’utilizzazione terapeutica del movimento in quanto processo per aiutare l’individuo a ritrovare la propria unità psico corporea”. La danza possiede infatti una triplice specificità che ci permette di capire in che modo essa possa contribuire al benessere psicofisico della persona; essa è allo stesso tempo linguaggio e quindi canale espressivo della personalità, attività corporea e arte quindi contribuisce a stimolare:

Il piacere funzionale: la danzaterapia è anche un’attività fisica che comporta l’utilizzazione del corpo a livello globale a cui si associa una sensazione di soddisfazione e di piacere nel movimento.

 Vi è nella danzaterapia la riscoperta del piacere ritmico e coordinato, un piacere originario  che riconduce ad un affinamento dello schema corporeo migliorando l’immagine di sé che si costruisce anche attraverso la relazione con l’altro ( Schott- Billmann, 1985).

– Perfezionamento delle funzioni psicomotorie: Attraverso il movimento, il ritmo e la musica vengono affinate capacità motorie quali l’equilibrio, la postura, la precisione e la coordinazione del movimento, l’armonia della gestualità del proprio corpo, come anche l’utilizzo dello spazio, la percezione del tempo e del ritmo… consentendo di sperimentare una motricità globale e quindi una completezza armonica del corpo.

– L’unità psicocorporea: il piacere che si sperimenta nel percepire il proprio corpo in movimento stimolato da movimenti, gesti e posture nuovi permette di sperimentare uno stato di benessere e completezza migliorando l’immagine di sé e consentendo l’integrazione tra gli aspetti psichici e corporei.

– L’ Espressività corporea: la danzaterapia è al tempo stesso linguaggio e gioco: l’attività ludica favorisce l’espressione di conflitti e di emozioni che proprio attraverso il movimento creativo e la musica vengono espressi con maggiore facilità consentendo alla persona di prenderne contatto, esprimerli e sperimentarli attraverso il movimento, con l’aiuto del gruppo in un contesto protetto e agevolante.

Bibliografia:

Bellia, V. (2014). Se la cura è una danza. Franco Angeli, Milano.

Di Martino, E. (2002). La terra del rimorso. Il Saggiatore, Milano.

Frigoli, D. Masaraki, G. Morelli ,R. (1980). Verso la concezione di un Sé psicosomatico. Cortina, Milano.

Giusti, E. Piombo, I.( 2003). Arteterapie e Counseling espressivo. ASPIC Edizioni Scientifiche, Roma.

Giusti, E. Salvi, L. (2015). Tecniche per la terapia in e di gruppo. Sovera Editore, Roma.

Iannazzo, A. Montanari, C. Piroli, C. (2010). Corpo integrato. ASPIC Edizioni Scientifiche, Roma.

Schott- Billmann, F. (1985). Possession, danse et thèrapie. Sand, Paris.

Dott.ssa Pamela Cirilli, psicologa esperta in tecniche psicocorporee, danza movimento terapeuta.                 

Collabora con l’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia.

Chiunque fosse interessato alla danza movimento terapia può contattare telefonicamente il numero 0644246573 dal lunedì al venerdì ore 09:00/19:00, il numero 3924401930  festivi, fine settimana ed il mese di agosto ore 12:00/16:00 oppure inviare una mail a info@offender.eu.

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È possibile contattare il centro di ascolto ed orientamento via mail all’indirizzo info@offender.eu e via telefono dal lunedì al venerdì con orario 09:00/19:00 al numero 0644246573, nei giorni festivi, fine settimana e nel mese di agosto con orario 12:00/16:00 al numero 392 440 1930.

Riproduzione riservata AIPC Editore 2019

Al momento è in atto il progetto “La violenza di genere che non degenera” vincitore del bando finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le pari Opportunità. I finanziamenti permettono di offrire il protocollo A.I.P.C.© a tutte le persone colpite dalla violenza, in particolare i presunti autori di violenza e stalking. 

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