Progetto La violenza di genere che non degenera
LE EMOZIONI NEGATE
“Essere pieni di vita significa respirare profondamente, muoversi liberamente e sentire con intensità”. (A. Lowen)
Le emozioni, (dal latino ex-movere, muoversi da) sono costituite da un insieme complesso di fenomeni che si manifestano sul piano fisiologico, psicologico ed espressivo-comportamentale. Predispongono l’organismo ad agire, ad elaborare piani per realizzare determinati scopi e soddisfare specifici bisogni consentendo una riflessione soggettiva sull’esperienza e sul proprio vissuto emozionale.
Proprio causando una notevole attivazione nell’organismo, la loro inibizione, produce sempre ripercussioni sia sullo stato di benessere psichico dell’individuo sia su quello fisico. Dal punto di vista fisiologico i processi di inibizione si strutturano a livello del sistema nervoso centrale, ossia mediante mediatori chimici, con variazioni di potenziali elettrici nelle cellule che portano la persona a percepire uno stato di attivazione psicofisica ma anche a livello periferico, in particolare a livello muscolare, manifestandosi a volte attraverso tensioni muscolari, contratture che portano ad assumere una postura rigida.
Il meccanismo eccitazione/inibizione successivo allo stimolo emotigeno, produce delle risposte psicofisiologiche che causano stati di tensione tendenti alla “scarica”al fine di riportare la persona al proprio equilibro omeostatico.
Gli stimoli emotigeni oltreché provenienti dall’ambiente esterno, possono anche essere interni all’individuo, costituiti da situazioni immaginative, da ricordi di eventi passati, da fantasie, da rappresentazioni di ipotetiche situazioni future positive o negative e tutto questo può essere costantemente presente nella mente della persona, stimolando un’attivazione psicofisiologica permanente.
Può ad esempio esserci uno stato emozionale di paura o di ansia cronica poiché la persona si rappresenta continuamente la minaccia alla sua sopravvivenza; o ancora, alcune rappresentazioni immaginative possono ricomparire come ricordi ogni volta che alcuni stimoli e/o contesti le riattivano causando livelli di attivazione emozionale più o meno intensi.
La storia dell’individuo è la valigia più o meno pesante che porta con sé, costituita prevalentemente da rappresentazioni mentali che la persona si è costruita circa gli eventi reali, le esperienze, accaduti nel suo passato che hanno dato vita ad emozioni, sentimenti e vissuti che si protraggono nel tempo.
Questo ci può rendere maggiormente consapevoli dell’imprescindibile legame che esiste tra mente e corpo, non si può pensare ad una distinzione o indipendenza dei due in quanto noi siamo il nostro corpo, è attraverso di esso che interagiamo con il mondo e sempre attraverso di esso sentiamo, ci emozioniamo, entriamo in relazione con l’altro. Saperlo ascoltare e rispettare contribuisce a favorire quel senso di integrazione psicofisica indispensabile per il nostro benessere ed equilibrio mentale.
Dott.ssa Pamela Cirilli, psicologa, danza-movimento-terapeuta, collabora con l’AIPC.
Chiunque stesse vivendo o avesse vissuto una o più relazioni disfunzionali e/o violente e volesse consapevolizzare di essere (o non) portatore di traumi/ferite relazionali non elaborate probabilmente trasmesse da una o più generazioni precedenti e volesse interrompere tale trasmissione transgenerazionale auspicando per se e per le prossime generazioni di vivere relazioni “libere” può contattare telefonicamente il numero 0644246573 dal lunedì al venerdì ore 09:00/19:00, il numero 3924401930 festivi, fine settimana ed il mese di agosto ore 12:00/16:00 oppure inviare una mail a info@offender.eu o clicca sul link training relazioni disfunzionali.
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Al momento è in atto il progetto “La violenza di genere che non degenera” vincitore del bando finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le pari Opportunità. I finanziamenti permettono di offrire il protocollo A.I.P.C.© a tutte le persone colpite dalla violenza, in particolare i presunti autori di violenza e stalking.